Durante il primo congresso annuale live della Siagascot, lo scorso maggio a Roma, ho presentato quello che può essere un algoritmo di trattamento dopo fallimento di un intervento chirurgico alla cartilagine, nel paziente sportivo.
Le lesioni cartilaginee nello sportivo sono molto frequenti, con una incidenza del 36% della popolazione sportiva, rispetto ad un 16% della popolazione normale
I risultati purtroppo non sono ancora eccellenti, con una bassa percentuale di sportivi che ritornano al loro livello di attività sportiva pre-intervento.
Per migliorare questi risultati bisogna valutare attentamente diversi fattori come il tipo di lesione, la dimensione, la sede della lesione, e questa valutazione va sempre affidata ad un ortopedico specialista in questa materia.
Esisto diversi trattamenti ai quali un paziente può essere sottoposto e bisogna sempre ricordare che non esiste una singola tecnica chirurgica adeguata a tutti i pazienti, ma esiste una tecnica ideale per ogni singolo paziente.
L’ortopedico dovrà valutare diversi fattori oltre al tipo di lesione, ad esempio l’allineamento costituzionale del ginocchio in varo o valgo, il livello di attività, il BMI del paziente, la presenza di lesioni associate, come lesioni meniscali o rotture del legamento crociato anteriore.
Sarà sempre compito dell’ortopedico definire o meno il fallimento di un trattamento chirurgico della cartilagine in uno sportivo. In caso di complicanze maggiori sarà necessario intervenire precocemente, altrimenti è raccomandato aspettare, monitorizzare l’andamento ed eventualmente utilizzare booster di fattori di crescita o cellule staminali.