Ancora una volta per via telematica, in attesa che anche l’attività congressuale in presenza possa riprendere al più presto, venerdì 7 maggio ho partecipato al webinar “Lesioni condrali ed osteocondrali del ginocchio- parte 1” organizzato dal comitato artroscopia della SIAGASCOT, responsabile scientifico il Dr Bait, moderatori il dr Di Matteo ed il Dr Ampollini.
L’obiettivo del corso è stato fornire un update sullo stato dell’arte nella diagnostica e nel trattamento delle lesioni cartilaginee ed osteo-cartilaginee del ginocchio, con un particolare focus sulle indicazioni ed i risultati delle tecniche chirurgiche sia artroscopiche che artrotomiche.
In particolare nel mio intervento ho riportato i risultati a lungo termine delle tecniche oramai consolidate del trapianto osteocondrale autologo e mosaicoplastica. Queste tecniche consistono nel prelievo di un cilindro di osso e cartilagine da una zona di non carico del ginocchio, per il trattamento di una lesione osteocondrale del ginocchio di piccole dimensioni. In questo modo, i condrociti rimangono vitali, la matrice cartilaginea intatta, mantenendo le sue caratteristiche biomeccaniche inalterate.
Se la tecnica viene eseguita correttamente, non ci sono particolari restrizioni nel post- operatorio dal punto di vista della riabilitazione: tre settimane di scarico con deambulazione assistita con stampelle per le prime 3 settimane; invece mobilizzazioni passive, attive/assistite , ginnastica isometrica concesse da subito.
Quando le lesioni diventano più grandi e non è indicato il trapianto osteocondrale autologo, si può pensare ad un innesto da cadavere, attraverso l’utilizzo dei “fresh allograft”.
Molto interessante, nei pazienti in cui è già fallito un trattamento della cartilagine, l’utilizzo di impianti in metallo “custom made”, dei piccoli bottoni metallici che vanno a riempire la lesione cartilaginea, riportando ottimi risultati clinici in quei pazienti che hanno già fallito un trattamento biologico.