Respirare la gelida aria invernale mentre attraversate la neve fresca ad una velocità supersonica è sicuramente divertente, no? Pochi avrebbero da ridire, ma un aspetto meno attraente degli sport invernali come lo sci o lo snowboarding è sicuramente dovuta al rischio di infortuni.
Nonostante il livello di abilità sia importante, bisogna essere a conoscenza del fatto che le attività sopracitate richiedano agilità, forza, equilibrio, riflessi rapidi e resistenza; quindi, se amate la montagna e desiderate conquistarla, dovrete fondere tutti questi requisiti fisici, altrimenti la vostra esperienza potrebbe essere più problematica del previsto.
Chiunque conosca lo sci, vi dirà che tutti i pericoli derivanti possono essere minimizzati con un minimo di conoscenza e preparazione; l’attitudine fisica, l’equipaggiamento e l’allenamento del corpo di chi pratica questi sport adrenalinici possono determinare come finirà la vostra giornata in compagnia della neve.
Infortuni di qualunque tipo possono succedere a chiunque in pista, ma con alcune semplici misure potrete coscenziosamente prendere il controllo della vostra avventura e ridurre i rischi. Come qualunque sport, i livelli di rischio e l’ottenimento di ricompense (fisiche o psicologiche) si baseranno sulla vostra volontà di impegnarvi in una routine.
Infortuni comuni
Non dovrebbe sorprendervi che all’interno delle cliniche, lesioni conseguenti allo sci coinvolgono in genere l’articolazione dell’anca, lacerazioni del labbro dell’anca ed altre distorsioni e lacerazioni (le lesioni al ginocchio rappresentano il 30% di tutte le lesioni da sci). Dal momento che queste aree del corpo sopportano la maggior parte del carico ed i cambi di movimento, un errore di tecnica o un problema di forma fisica possano mettere a rischio le estremità inferiori.
Con gli snowboarder le cose cambiano, infatti, i movimenti e le posizioni sono diversi da quelli dello sci, pertanto i medici riscontrano più lesioni al polso e alla schiena rispetto a qualsiasi altro disturbo. Quando uno snowboarder cade usa per istinto le mani al fine di attutire la caduta, causando una frattura o una distorsione.
Infine, sempre tra gli snowboarder, si sta verificando un aumento delle tendiniti. Queste ultime sono dovute alla pratica diffusa di effettuare evoluzioni in aria e salti acrobatici. Ultima, ma non per questo meno importante, la commozione cerebrale.
Principali responsabili degli infortuni di sci e snowboard
Gli infortuni in entrambe le discipline derivano comunemente dall’eccessivo sforzo in assenza di un’adeguata preparazione atletica; ciò comporta debolezze ad alcuni gruppi muscolari, con conseguente rischio di lesioni. Anche l’equilibrio è un fattore importante; maggiore è la stabilità e la consapevolezza del corpo, migliore è la forma e minori sono le possibilità di dolori e tensioni muscolari.
La sicurezza è importante
Quando si scia o si pratica snowboarding, il presidio fondamentale di sicurezza è il casco; questo, per essere efficace, deve essere destinato agli sport sulla neve – non alla bicicletta, allo skateboard, ai rollerblade, ecc.
Con la comparsa di gravi commozioni cerebrali e la probabilità di CTE, l’industria ha fatto un grande passo avanti nella produzione di caschi destinati a proteggere il cervello dai traumi più gravi. Grazie a questi progressi, la maggior parte delle aziende ora produce caschi con l’innovativo sistema di protezione dagli impatti multidirezionale (MIPS), che è in grado di proteggere dai movimenti rotatori trasmessi dagli impatti sulla testa. Quindi, quando scegliete un casco, cercatene uno che sia equipaggiato con il MIPS.
Inoltre, quando si prendono in considerazione ginocchiere ed imbottiture, è importante ricordare che, anche se la neve è relativamente morbida, può comunque essere implacabile. Detto questo, gli specialisti raccomandano di indossare protezioni per le ginocchia, protezioni per la schiena ed i polsi, il tutto senza dimenticare pantaloni adeguati per sostenere ed ammortizzare l’impatto di una caduta. Grazie a questi dispositivi, potrete proteggere tutte quelle aree del corpo maggiormente suscettibili a lesioni.
Gruppi muscolari che meritano attenzione prima di entrare in pista
Lo stretching prima di una giornata sulle piste può fare la differenza tra una attività più agile e flessibile e una più rigida e faticosa. Durante lo stretching, assicuratevi di concentrarvi su tendini, flessori dell’anca, polpacci, glutei, caviglie, schiena e collo. Questi allungamenti devono essere eseguiti nel modo più dinamico possibile.
Considerate di incorporare squat, affondi, affondi laterali, rotazioni dell’anca, rotazioni della parte superiore del corpo, calci d’asino. Questi esercizi sono mirati alla mobilità e alla flessibilità, che aiutano a sostenere la funzione, la forma e le prestazioni.
Se avete in programma una giornata intera sulle piste, un buon periodo di riposo dovrebbe aiutarvi. Infatti, prendersi il tempo necessario per assicurarsi di poter rifornire correttamente il proprio corpo con il cibo ed eventualmente un pisolino (per non parlare dell’idratazione) darà al vostro corpo la ricarica di cui ha bisogno. La maggior parte dei resort dispone di un rifugio per sistemare l’attrezzatura e di un’area per fare merenda e riposare.
Un rapporto raccomandato è di 3:1 ore di attività per il riposo. Per coloro che trascorrono solo poche ore sul pendio, basta assicurarsi di incorporare, come minimo, diversi periodi di riposo di 30 minuti.
Esercizi anche dopo l’attività fisica
Siete esausti, doloranti e stanchi, e l’ultima cosa che volete fare è chiedere di più ai vostri muscoli. Ma se volete ridurre l’indolenzimento nelle ore e nei giorni a venire, lo stretching dopo una giornata sulle piste deve essere una priorità. Questo aiuterà a mantenere la mobilità e ad alleviare l’indolenzimento muscolare durante il periodo di recupero.
Dopo la doccia è il momento migliore per iniziare gli stiramenti, perché è in quel momento che si ottengono gli allungamenti più profondi a causa dell’aumento del flusso sanguigno e del calore muscolare.
Riprenditi come un olimpionico
Il riconoscimento e la valutazione di un infortunio è il primo passo per garantire un recupero rapido ed efficace. La maggior parte degli individui è portata a credere che la chirurgia o gli antidolorifici siano la loro unica linea di difesa quando si tratta di un infortunio. Considerate invece la fisioterapia come una prima linea d’azione, anche se si tratta solo di uno screening.