Tutto il mondo sta affrontando la pandemia derivante dal Coronavirus, noto anche come COVID-19, questo ha modificato radicalmente le nostre abitudini di vita, obbligandoci ad una vita diversa. “castrata”.
Oggi però voglio condividere con voi un momento estremamente importante per me, lo scorso 27 marzo ho discusso la tesi di dottorato dal titolo “Trattamento delle lesioni osteocondrali del ginocchio con un innovativo scaffold di aragonite: risultati di uno studio prospettico a due anni di follow-up”, argomento di cui abbiamo già parlato su questo sito e che è la parte centrale della mia attività lavorativa e delle mie ricerche.
L’importanza della ricerca passa però in secondo piano in questi momenti, difatti, come potete vedere dal video, ho discusso la tesi dall’interno del Reparto COVID ex cure intermedie della RSA Piccinelli di Scanzorosciate in provincia di Bergamo.
Da alcune settimane infatti, come altri colleghi, ho smesso di lavorare in ambulatorio per aiutare medici ed infermieri nella lunga ed estenuante battaglia contro questo virus, che ci sta allontanando dai nostri amici e parenti. Ed è questo l’aspetto che più ci rattrista quando passiamo in rassegna i reparti stracolmi, e assistiamo pazienti con lo sguardo impaurito, non solo perché il nemico che stiamo combattendo è invisibile ai nostri occhi ma soprattutto perché spesso impedisce ai pazienti anche di stringere per l’ultima volta la mano ai propri cari.
Proviamo spesso a confortarli, ma i dispositivi di protezione personale che indossiamo in corsia, impediscono ogni forma di contatto che non sia lo sguardo. Spesso dimentichiamo l’importanza del nostro sguardo, dando maggior valore alle parole, queste ultime seguono pensiero e costruzione razionale, il primo invece rivela il nostro cuore, ed è per questo che mi rifaccio alle parole dello scrittore norvegese Tarjei Vesaas, il quale diceva “Quasi nulla deve essere detto quando sai usare gli occhi”.
Tutto questo è difficile da sostenere sia a livello fisico che psicologico, ma con l’aiuto di tutti voi, che avete il non facile compito di seguire regole estremamente rigide, torneremo ad abbracciarci con una nuova forza, magari festeggiando assieme anche questo mio personale traguardo.