E’ stata recentemente pubblicato l’articolo della dott.ssa Francesca de Caro sull’uso di Scafford meniscale.
La meniscectomia è una delle procedure più comuni in chirurgia ortopedica, capace di fornire nuovamente al ginocchio una funzione soddisfacente quando una lesione del menisco si presenta. In ogni caso, nel corso degli anni, diversi dubbi sono stati sollevati a proposito dei suoi effetti negativi sullo stato dell’articolazione nel medio-lungo termine. È notorio che la perdita permanente di tessuto meniscale alteri la biomeccanica e l’omeostasi del ginocchio con cambiamenti degenerativi secondari alla cartilagine articolare assieme ad un rischio maggiore di sviluppo di osteoartrite sintomatica.
Quindi, la riparazione e sostituzione del menisco hanno assunto un interesse significate. Sfortunatamente, l’efficacia della riparazione meniscale è strettamente collegata alla qualità del tessuto e manca la localizzazione rispetto al rifornimento vascolare; i danni presenti nella zona periferica vascolarizzata “rossa” hanno più possibilità di guarigione, mentre le lesioni più comuni presenti nella zona avascolare “bianca” hanno un minor potenziale di guarigione.
Purtroppo, la meniscectomia è inevitabile in oltre il 90% dei casi.
Punti salienti dell’articolo sono:
– Gli scaffold meniscali rappresentano un trattamento sicuro e praticabile per difetti parziali sintomatici in ginocchia stabili e ben allineate con una degenerazione cartilaginea limitata.
– Nella maggior parte dei casi, la risonanza magnetica mostra una ridotta misura dell’impianto con un segnale iper-intenso.
– Gli scaffold meniscali offrono un miglioramento significativo del risultato clinico sia nel breve che nel medio termine, con un tasso di fallimento e complicazione accettabile.
– L’effetto condroprotettivo degli scaffold meniscali devono ancora essere provati.
Potete trovatre la pubblicazione completa (in lincua inglese) sulle seguenti riviste internazionali di medicina: